Questo saggio intende analizzare la figura del soldato di fanteria delineata da Curzio Malaparte in La rivolta dei santi maledetti (1923), al fine di illustrare come il fante “rivoluzionario” rappresenti efficacemente un’immagine dell’inquietudine della società italiana tra la fine degli anni Dieci e l’inizio degli anni Venti del Novecento. In quest’opera, infatti, l’autore offre una visione polemica e classista della disfatta di Caporetto, che per lui non è il luogo di una disonorevole sconfitta militare, ma la culla di una nuova umanità, che si rivolta contro la guerra e contro le lordure della società e della politica italiana. Tale rappresentazione attinge alla retorica socialista contemporanea, che interpretava il mondo militare come una riproposizione del sistema capitalista, in cui gli ufficiali sono borghesi ed i fanti proletari. Malaparte, però, integra questa concezione con venature di stampo nazionalistico, considerando la Grande Guerra come il culmine della lotta di unificazione nazionale iniziata nel 1821 e come la rivolta dei fanti contro la corruzione sociale.
La figura del fante ne La rivolta dei santi maledetti di Curzio Malaparte / Medaglia, Francesca. - In: ITALIES. - ISSN 1275-7519. - 19:(2015), pp. 67-78.
La figura del fante ne La rivolta dei santi maledetti di Curzio Malaparte
Francesca Medaglia
2015
Abstract
Questo saggio intende analizzare la figura del soldato di fanteria delineata da Curzio Malaparte in La rivolta dei santi maledetti (1923), al fine di illustrare come il fante “rivoluzionario” rappresenti efficacemente un’immagine dell’inquietudine della società italiana tra la fine degli anni Dieci e l’inizio degli anni Venti del Novecento. In quest’opera, infatti, l’autore offre una visione polemica e classista della disfatta di Caporetto, che per lui non è il luogo di una disonorevole sconfitta militare, ma la culla di una nuova umanità, che si rivolta contro la guerra e contro le lordure della società e della politica italiana. Tale rappresentazione attinge alla retorica socialista contemporanea, che interpretava il mondo militare come una riproposizione del sistema capitalista, in cui gli ufficiali sono borghesi ed i fanti proletari. Malaparte, però, integra questa concezione con venature di stampo nazionalistico, considerando la Grande Guerra come il culmine della lotta di unificazione nazionale iniziata nel 1821 e come la rivolta dei fanti contro la corruzione sociale.File | Dimensione | Formato | |
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